Una tappa a suo modo doverosa, quella di mercoledì 13 novembre: Caprese Michelangelo è infatti da sempre ritenuta – e con cognizione di causa – il capoluogo comprensoriale della cucina di qualità e dello star bene a tavola. L’Accademia Enogastronomica della Valtiberina non si era certo dimenticata di Caprese: ha soltanto atteso il momento giusto; o meglio, la stagione giusta, cioè l’autunno. La stagione del fungo porcino, del tartufo bianco e della castagna, la “dop” del posto: è questo il tris eccezionale che Caprese riesce da sempre a calare, fermo restando che per i piaceri della cucina ogni stagione è quella buona. Il paese natale di Michelangelo Buonarroti si è sviluppato attorno al nucleo originario dell’antico castello, nel quale si trovano la casa in cui il grande artista è venuto alla luce nel 1475 e la chiesina in cui è stato battezzato, oltre a un piccolo museo. A Michelangelo e alla gastronomia è legata la notorietà di Caprese, che detiene un primato particolare: la sua capacità ricettiva è tale che, sommando i posti a sedere dei singoli ristoranti, riesce a mettere a tavola gli oltre 1600 abitanti del Comune. La scelta dell’Accademia è ricaduta sul ristorante “Il Cerro”, storico locale del paese che ha riacquistato l’antico prestigio da quando nel 2007 sono arrivati i nuovi e giovani titolari, i fratelli Annalisa e Alfredo Andreani, prosecutori di una tradizione nel campo della ristorazione avviata dai nonni Elisa e Domenico, che negli anni ’50 aprirono in centro la “Buca di Michelangelo”, trattoria poi diventata ristorante e albergo con titolari Alessandro e Fabiana, i genitori di Annalisa e Alfredo. Una cultura e una professionalità in materia che la famiglia Andreani si tramanda idi generazione in generazione. Il 13 novembre, quindi, “A cena con Michelangelo” presso il ristorante “Il Cerro” di Caprese.          

Menu tradizionale per l’occasione, quello che esalta l’ambiente, i profumi e la gastronomia di Caprese, oltre che la professionalità del locale. Crostini di Caprese tanto per cominciare a stuzzicare a dovere l’appetito, poi due “piatti forti” del Cerro: le tagliatelle ai funghi porcini e gli agnolotti al tartufo. E come se il palato non fosse abbastanza soddisfatto, ecco per secondo la tagliata di vitello con porcini fritti e insalata per poi concludere con la crostata di Michelangelo.